http://iphone.news.tecnozoom.it/applicazioni/algeria-bussola-iphone-salva-alcuni-degli-ostaggi-post-10113.html

Probabilmente vi siete chiesti in passato a cosa servisse la bussola dell’iPhone. In linea di massima si tratta semplicemente di un “esercizio di stile” per mostrare quanto bene funzioni il GPS e l’oscillometro del Melafonino, ma Liviu Floria ha avuto la (sfortunata) occasione di sperimentarne l’utilità proprio come bussola vera e propria. Se il nome non vi dice nulla, Floria è uno dei tecnici rimasti prigionieri dei terroristi nel sanguinoso assalto all’impianto di In Amenas in Algeria, costato la vita a ben 23 innocenti e ad altri 32 dei sequestratori.
In un’intervista al New York Times, Floria ha testimoniato come nel momento dell’assalto, avvenuto all’improvviso e senza nessun preavviso, lui e altri sette colleghi siano riusciti a nascondersi prima che qualche terrorista potesse accorgersi di loro. Questo ha permesso a lui e ai suoi compagni di rimanere nascosti per qualche giorno, in attesa che le forze militari risolvessero la situazione. Come sia andata lo sappiamo tutti e non siamo certo un sito di cronaca dove poter parlare di una simile tragedia. Per Floria, però, la situazione si è risolta con un inaspettato lieto fine. Una volta calata la notte del secondo giorno di crisi, il tecnico romeno è uscito dal suo nascondiglio insieme agli altri sette ostaggi, approfittando del fatto che i terroristi non sapevano della loro presenza. L’obiettivo era di raggiungere un pozzo poco distante, del quale si vedeva la fiamma da lontano.
Se avete già avuto modo di vedere il deserto, ben saprete come le dune di sabbia sappiamo nascondere l’orizzonte come nemmeno le montagne. Quando però la fiamma è scomparsa, Floria ha tirato fuori il suo iPhone (evidentemente nei due giorni di prigionia era riuscito a mantenere la carica della batteria, forse con la modalità aereo inserita o tenendolo semplicemente spento nella speranza di averne bisogno in seguito) e ha avviato l’app nativa della bussola. Nonostante l’assenza di segnale cellulare, la bussola ha funzionato ugualmente attraverso il GPS e l’oscillometro, consentendo al piccolo gruppetto di raggiungere la salvezza.
Dal pozzo alcuni sono andati in cerca di aiuti, presto raggiunti.
Ovviamente questa vicenda è semplicemente un fatto curioso all’interno di un evento davvero sanguinoso. Se però vi siete chiesti se davvero l’app Bussola avesse un senso, ora avete la vostra risposta. Speriamo solo per voi che non ci sia bisogno di trovarsi in mezzo ad un evento del genere per apprezzarne la funzionalità.
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