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L’arrivo di Google Maps sull’App Store è stato, a suo modo, un evento storico. Da quando il software di cartografia di Mountain View era stato pensionato dalla Mela a favore di quello sviluppato in casa in collaborazione con la TomTom, il vuoto lasciato è stato considerato da molti enorme. Colpa soprattutto del servizio proposto da Apple Mappe, obiettivamente non all’altezza del nome della casa fondata da Steve Jobs. Apple Mappe è stato rilasciato ancora pieno di bug e la sensazione è che forse sia stata sprecata una buona occasione per lavorare meglio sul proprio prodotto finale. Ma Google Maps è davvero così superiore ad Apple Mappe, oppure è solamente una reazione “di rigetto” da parte degli utenti delusi da Cupertino? Proviamo a ragionarci sopra.
Purtroppo difendere Apple Mappe è un’impresa molto difficile, quasi impossibile. Il servizio di cartografia di Cupertino rischia di essere ricordato come uno dei più grandi buchi nell’acqua del recente passato della casa, al punto da costringere Tim Cook a scrivere e pubblicare una lettera di scuse nei confronti degli utenti. Roba che se Steve Jobs fosse stato ancora tra di noi, avrebbe fatto fuoco e fiamme. Ma quali sono i punti chiave per i quali Google Maps è superiore ad Apple Mappe? Senza alcun dubbio il primo riguarda i potenziali errori del servizio: troppi e intollerabili, anche senza citare il caso estremo degli escursionisti australiani (anche Google Maps è stata sconsigliata per questo genere di avventure), gli errori presenti sulle mappe di Apple. Se una carta geografica non serve nemmeno per orientarsi, perde di molto la sua utilità. Google ha avuto anni per raffinare la precisione delle sue carte in un regime di quasi monopolio (indotto dalla qualità del prodotto, è bene sottolinearlo), mentre Apple avrebbe fatto meglio a fare le cose con più calma.
Un altro punto fondamentale è il database di esercizi commerciali e punti di interesse. Troppo grande quello di Google per temere Apple, che spesso e volentieri non trova quello che si sta cercando e, se lo trova, lo visualizza nel punto sbagliato. Anche le informazioni sul traffico sono più complete e aggiornate, rendendo la vittoria della Grande G quasi completa. Inoltre non mancano altre chicche, come Street View, la navigazione in 3D disponibile anche per iPhone 3GS e iPhone 4, senza contare che Google ha già rilasciato un SDK che permetterà agli sviluppatori di creare app che, in caso di necessità, apriranno non Apple Mappe, ma Google Maps.
Difficile giudicare il navigatore, forse una delle poche cose davvero funzionanti di Apple Mappe, ma su Maps si trova ancora in versione beta e manca di diverse cose (come ad esempio l’indicatore della velocità corrente). L’integrazione con il proprio account Gmail permetterà di condividere su più dispositivi punti di interesse e percorsi.
In linea di massima, al momento Google Maps sta vincendo quasi senza lottare la battaglia per le mappe. Forse starà godendo di una reazione contraria ad Apple Mappe, prese in giro un po’ da tutti i media del mondo (anche molto prestigiosi, come il New Yorker), ma la maggiore qualità del servizio è difficilmente contestabile. Google ha migliorato ciò che era riuscita a fare e Google Maps è già una delle app più scaricate sullo store virtuale di Apple. Una reazione decisamente prevedibile, di fronte ad un autogol che da Apple, onestamente, non ci saremmo mai aspettati. Manca solamente la versione per iPad per chiudere il cerchio.
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