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Gli ultimi benchmark dei nuovi Mac Pro hanno mostrato alte performance con i software ottimizzati. I Mac Pro sono macchine ottime e veloci che offrono performance adeguate per qualsiasi esigenza, sia in ambito di video editing che computer grafica. I benchmark effettuati dimostrano, tuttavia, che per poter sfruttare al massimo la loro potenza è necessario attendere l’arrivo di software sviluppati ad-hoc per sfruttare i core a disposizione e le GPU. Andiamo a vedere in dettaglio.
I Mac Pro di ultima generazione sono tra le più performanti macchine sul mercato. Apple ha realizzato queste workstation con l’obiettivo di fornire agli utenti il massimo delle performance unite ad un livello di ottimizzazione veramente elevato. Le nuove workstation di Apple, secondo gli ultimi benchmark, hanno mostrato i “muscoli” e non a caso i rendering su Final Cut Pro X sono quasi immediati, infatti, l’editing è fluido, veloce e rapido. Le porte Thunderbolt 2 e la presenza della doppia Ethernet, inoltre, sono un valore aggiunto.
Software ad-hoc per una “bestia”
Il modello testato è la variante da 3GHz con 64GB di RAM, due FirePro D700 ed SSD da 1TB. Vi è da sottolineare che una cartella da 9.2GB di file .MOV ha richiesto meno di due secondi per essere importata, mentre l’esportazione di un progetto da 9.2GB da ProRes 422 a H.264 ha richiesto cinque minuti e 16 secondi.
In contemporanea all’esportazione è stato possibile riprodurre un file 4K. I benchmark effettuati hanno evidenziato un miglior comportamento con i software sviluppati da Apple, mentre per i software come Premiere ed After Effects della suite di Adobe sono stati evidenziati alcuni lievi rallentamenti.
Ottimizzazione software = migliori risultati
Le conclusioni tratte dai benchmark dimostrano come i Mac Pro siano ottime macchine e, soprattutto, veloci, ma sarà necessario aspettare un po’ di tempo prima che i produttori software effettuino ottimizzazioni specifiche. Apple, non a caso, ha aggiornato i software professionali e, nei prossimi mesi, sicuramente Adobe ed altri produttori cercheranno di effettuare tutte le ottimizzazioni necessarie. La maggior parte dei clienti, infine, dovrà aspettare febbraio per ricevere la nuova workstation, ma riteniamo che i produttori software avranno già rilasciato tutti gli aggiornamenti per sfruttare l’hardware di ultima generazione.
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